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AYURVEDA

Cosa significa AYURVEDA? Letteralmente "conoscenza della vita". La conoscenza che rivela le leggi che regolano l'universo mettendole in relazione alla vita dell'uomo, offre tutte le indicazioni per creare equilibrio a tutti i livelli della vita affinchè si possa realizzare lo stato di totale benessere. E' la scienza del viver sani.

L'ayurveda insegna che l'uomo si compone di un miscuglio di materia ed antimateria, ed il benessere fisico e mentale è il frutto della costante interazione di questi aspetti. Il principio ayurvedico di base asserisce che niente funziona in modo isolato, per cui uno squilibrio darà origine all'insorgenza di un disturbo, di una disarmonia.

 

L'universo è governato da cinque elementi: etere, aria, terra, fuoco ed acqua, e l'uomo si compone di una combinazione di questi cinque elementi.

L'antica medicina indiana dell'Ayurveda si basa sulla profonda conoscenza del corpo, e della sua relazione con la mente e con lo spirito. Considera quindi la salute come uno stato di equilibrio, nel quale i fattori psicologici ed ambientali hanno la stessa importanza di quelli fisici.

Nata in India migliaia di anni fa, l'Ayurveda non è solo una scienza per il benessere fisico: è anche filosofia, psicologia, scienza dello spirito e - come dice il suo nome - una "scienza di vita" proiettata al completo benessere fisico e mentale.

 

L'ayurveda si sviluppa in diversi argomenti strettamente legati tra loro, tanto da non poter scinderli tematicamente. L'asse portante non sono tanto i rimedi - i quali, seppur fortemente enfatizzati in occidente per motivi commerciali, costituiscono se si vuole una parte marginale - quanto lo stile di vita, quindi la filosofia. Con un volo filosofico potremo dire che l'ayurveda e l'antroposofia*, pur essendo radicati uno in oriente e l'altro in occidente, hanno una base comune: sono stili di vita sia esteriori che interiori, e sono medicine complementari. Il successo dell'Ayurveda in occidente è quindi dovuto anche al suo porsi come medicina complementare; come tale si affianca alla medicina tecnologica senza sostituirla.

 

* Antroposofia: medicina naturale-cosmica ad ampio spettro conoscitivo. La malattia è studiata nel suo evolversi corporeo fisico, eterico, astrale e spirituale, nell'arco di un destino che abbraccia più vite terrene.

La terapia comprende rimedi naturali, euritmia curativa, massaggio ritmico, balneoterapia, terapia artistica, pedagogia curativa (minori e handicap).

 

DOSHA

Sono i tre umori corporei Vata Pitta e Kapha. Queste tre forze biologiche sono legate agli elementi.
In Vata emergono etere e aria, in Pitta fuoco e acqua e in Kapha acqua e terra, poichè sono legate a qualità tra loro antagoniste sono sempre destinate ad andare fuori equilibrio; l'Ayurveda è la conoscenza delle regole di vita atte a mantenere i dosha in equilibrio. 

 

DOSHA GAME

La costituzione del corpo: i dosha

Nella materia sono poi presenti tre bioenergie principali, chiamate dosha, composte da varie combinazioni dei cinque elementi. Queste bioenergie sono chiamate vata, pitta e kapha e la loro influenza è visibile in tutti i meccanismi del corpo.

La maggior parte degli individui presenta un dosha predominante, che determina la tipologia di base del corpo e il temperamento dell'individuo.
 

 

Dosha Vata

Nell'ambito vata si distinguono ulteriormente cinque tipi, governati da differenti localizzazioni corporee dominanti: prana (la testa), udana (il petto), samana (lo stomaco), vyana (il cuore) e apana (le pelvi). Ognuno di questi ha una precisa localizzazione nel corpo e governa diversi sistemei fisiologici. Lo squilibrio di ognuno di questi determina disturbi specifici.

 

CARATTERISTICHE DEGLI INDIVIDUI CON VATA PREDOMINANTE

Corpo snello e scarso aumento di peso

Pelle secca, ruvida, che si screpola facilmente

Predisposizione alla carie dentale

Occhi piccoli ed inespressivi (non sempre)

Assunzione di cibo veloce ed irregolare

Memoria irregolare

Insonnia ed irrequietezza

Tendenza a rosicchiarsi le unghie

Carattere deciso

Capacità di guadagnare denaro velocemente e di spenderlo con altrettanta rapidità

Difficoltà nel mantenere relazioni

Elevato impulso sessuale

Sogni di volare, saltare, scalare, correre e di alberi alti

Un esempio: il vata apana risiede nella colonna vertebrale, nel retto, nella vescica e nei genitali. Governa la minzione, la defecazione, le mestruazioni e il movimento del feto in uscita dall'utero. Secondo l'ayurveda, uno squilibrio di questo tipo di vata causa disturbi cono-rettali, urogenitali ed intestinali.

 

Alcuni sintomi di uno squilibrio di vata.

Un eccesso di influenza di vata potrebbe causare i seguenti sintomi: un colorito più scuro della norma, labbra secche, occhi asciutti, tosse secca, urine giallo scuro e feci dure, asciutte e scure. In breve, secondo l'ayurveda un eccesso di vata porta alla disidratazione dell'intero corpo, vi è troppa Aria e insufficiente quantità di Acqua.
 

 

Dosha Pitta

Nell'ambito pitta si distinguono ulteriormente cinque tipi, governati da differenti localizzazioni corporee dominanti: pachaaka (lo stomaco), ranjaka (il fegato) sadhaka (il cuore), alochaka (gli occhi) e bhrajaka (la pelle). Ognuno di questi ha una precisa localizzazione nel corpo e governa diversi sistemi fisiologici. Lo squilibrio di ognuno di questi determina disturbi specifici.

 

CARATTERISTICHE DEGLI INDIVIDUI CON PITTA PREDOMINANTE

Corporatura media, né troppo snella, né troppo pesante
Pelle morbida, possibilmente con nei e lentiggini

Occhi piccoli, spesso verdi, marroni l grigi

Buon appetito, ma senza tendenza ad ingrassare velocemente

Vene, muscolatura ed ossatura media

Capelli sottili con tendenza a cadere (i maschi tendono alla calvizie)

Traspirazione abbondante, spesso eccessiva

Impulso sessuale moderato

Intelligenza viva, tendente tuttavia agli eccessi di rabbia e a dare giudizi

Apertura a nuove idee
Carattere deciso e qualità di leader

Un esempio: il pitta sadhaka risiede nel cuore e governa l'intelligenza, l'intelletto, la creatività, la memoria, l'autostima, l'abilità di ottenere risultati, e gli atteggiamenti romantici. Non si è ancora a conoscenza se questo pitta, che governa le funzioni mentali più che quelle fisiche, sia il cuore stesso o agisca per tutto il corpo. Uno squilibrio mina il buon funzionamento delle suddette funzioni.

 

Alcuni sintomi di uno squilibrio pitta

Uno squilibrio di pitta può portare ai seguenti disturbi: cattiva digestione, una temperatura corporea irregolare, eccessiva traspirazione, indebolimento delle vista, pelle chiazzata e altri disturbi cutanei, intestini irritabili e diarrea, ansia e irritabilità. Gran parte dei medici ayurvedici ritengono che le malattie causate da un pitta disturbato siano meno serie di quelle dovute ad uno squilibrio vata.
 

 

Dosha kapha

Nell'ambito kapha si distinguono ulteriormente cinque tipi governati da differenti localizzazioni corporee dominanti: kledaka (lo stomaco), avalambaka (il torace, il cuore), bodhaka (la lingua), tarpaka (la testa), sleshaka (le articolazioni).

 

CARATTERISTICHE DEGLI INDIVIDUI CON KAPHA PREDOMINANTE

Corporatura incline all'accumulo di grasso
Pelle e capelli sono spessi e grassi

Bianco degli occhi limpido

Palpebre spesso pesanti
Vene e muscolatura non prominenti

Ossatura pesante

Forte odore corporeo

Lentezza, goffaggine e tendenza all'inattività

Approccio al sesso senza fantasia

Tendenza a dormire troppo
Intelligenza media

Un esempio: il tarpaka kapha risiede nel cervello, e ne mantiene la forza. Uno squilibrio provoca mal di testa, nausea, insonnia, vertigini, diarrea e disturbi mentali.

 

Alcuni sintomi di uno squilibrio di kapha

Secondo l'ayurveda, uno squilibrio di energia kapha può indurre i seguenti sintomi: un'apparenza esile e flaccida dovuta a scarsa nutrizione, articolazioni sciolte, un corpo debole e troppo morbido, impotenza, digestione lenta, eccesso di muco e preponderanti sentimenti di gelosia, insicurezza e intolleranza.

 

Secondo l'ayurveda, oltre ai tre tipi principali di dosha, i singoli individui  possono rientrare in numerosi sottogruppi, quali vata-pitta, vata-kapha, pitta-kapha.
 

ABYANGAM

Abyangam, più comunemente conosciuto come Massaggio Ayurvedico è una terapia che fa parte dell'Ayurveda.
Il Massaggio Ayurvedico ha origini antichissime, ma grazie al suo fascino ed alla sua efficacia è riuscito ad arrivare fino ai giorni nostri, essendo tutt'oggi molto diffuso e molto richiesto.

Ma cos'è esattamente il massaggio ayurvedico? E a cosa serve?

Il massaggio ayurvedico è un massaggio di tipo olistico: questo significa che chi riceve il massaggio viene considerato dal massaggiatore nella sua interezza fisica, mentale e spirituale.

Si tratta quindi di un tipo di massaggio molto profondo, in grado di stimolare le energie più nascoste della persona.

Per questo motivo, quindi, la durata di un massaggio ayurvedico vero e proprio non può che essere molto lunga, di almeno un'ora e mezza.

Allo stesso modo le manualità eseguite sul ricevente sono molto intense e dinamiche, e stimolano in profondità i muscoli e gli organi della persona, anche grazie all'uso di potenti oli aromatici per stimolare le emozioni e i sensi.

Gli obiettivi del massaggio ayurvedico sono molteplici, e più o meno evidenti sin dal primo trattamento.

Dal punto di vista fisico, dopo una seduta di massaggio è possibile notare un profondo rilassamento dei muscoli, una migliorata funzione degli organi ed una ritrovata elasticità a livello articolare e muscolare.

L'obiettivo finale del massaggio ayurvedico dal punto di vista fisico è, non a caso, proprio quello di allontanare la vecchiaia.

Il massaggio ayurvedico tuttavia non si limita solo a questo, e agisce anche per dar sfogo alle energie compresse della persona, consentendole di ritrovare serenità mentale ed una maggiore percezione di se.

Per gli stessi motivi è inoltre in grado di favorire, soprattutto se ricevuto con regolarità, il sonno ed i sogni, rivelandosi un potente alleato contro i disturbi del sonno.

Le differenze rispetto ad un tradizionale massaggio estetico sono dunque notevoli, sia per quel che riguarda le modalità di esecuzione, sia per quelle che sono le finalità del massaggio ayurvedico.

In Ayurveda gli aromi sono utilizzati per inviare segnali specifici che permettono di creare equilibrio nei tre dosha.
 

 * VATA *

trae beneficio da una miscela di aromi caldi, dolci e acidi (basilico, finocchio, arancio, geranio rosa, chiodi di garofano, santoreggia…)

 

 * PITTA *

viene equilibrato da miscele di aromi dolci e freddi o freschi (sandalo, rosa, menta, lavanda, gelsomino…)

 

 * KAPHA *

viene bilanciato da miscele di aromi caldi di tono speziato (eucalipto, ginepro, maggiorana, chiodi di garofano…)

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Massaggiatore Abilitato Ayurvedico    Maurizio Bessi

Ask The Mountains - Vangelis
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Tel:  331 402 4955

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